Sesso, famiglia e altri malintesi

Sesso, famiglia e altri malintesi

Era il discusso 2000 quando, durante il suo primo seminario in Italia, chiesi a Bert Hellinger che cosa intendesse per famiglia. La sua risposta ferma fu: «quando i due si accoppiano» (ed eventualmente nasce un figlio). Affermazione cruda per chi è affezionato alla famiglia del mulino bianco?

È il rapporto sessuale a dar origine al legame, al sistema famiglia. E questo accade anche nella coppia omosessuale. È lo scambio del liquido seminale, che veicola la potenzialità di una nuova vita.

Il fatto che la madre e il padre si separino nell’immediato, che non ci siano confetti, che l’incontro sia uno scherzo del destino e il bimbo non abbia occasione di conoscerli, non cambia l’ordine degli addendi. Il suo sistema familiare è e resta quello originario, biologico. Quella è la sua famiglia. La famiglia con cui, nel caso, cresce e vive si chiamerà famiglia adottiva.

In breve, l’incontro dell’organo maschile (sesso) che deposita il seme nel sesso della femmina sancisce sia il legame che la genealogia. Ecco quanto basilare, fondamentale è il sesso, quanto indispensabili sono gli organi sessuali e quanto sacri alla vita. Tanto da essere posti in templi e venerati; insieme, mai separati.
L’amore riesce quando riconosco questo, sia nella coppia etero che in quella omosessuale, nell’eventualità quest’ultima decida di adottare o surrugare.

Non ci scuote parlare di fegato, di milza, di stomaco, dell’intestino, abusiamo volentieri dell’uso del termine cuore – a vari livelli. Ci scuote invece parlare del sesso, lo viviamo da subito come innaturale, spinoso, intimo in modo turbante, se non è relegato a materia anatomica.

Un organo da apprezzare con ossessiva malizia o da utilizzare come bassa e imbarazzante espressione della materia, da sacrificare con scempio nello spettacolo pornografico. Moralizzato, ritenuto imbarazzante o maleodorante, appendice di bassi istinti oppure trattato con compiaciuta trasgressione, strumento di gratificante compensazione o di oppiacea sedazione, è pur sempre un semplice, naturale organo, l’unico che ci distingue.

Abbiamo, uomini e donne, un fegato uguale nella forma, un cuore, un intestino che ci accumuna, due orecchi, due occhi… che cosa ci differenzia? L’identità sessuata che niente ha a che spartire con i gusti sessuali, con un destino di genere o con la ben più vasta identità oltre il genere.

L’informazione a monte, quel xx o xy a livello organico non muta, non importa quanti ormoni o interventi chirurgici vi sovrapponi. L’organo sesso ci differenzia per unirci non per separarci, è la prova del nostro essere complementari non opposti. Questo, questo a mio avviso, deve ancora essere compreso.

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