Costellazioni familiari: una mia breve intervista a Bert Hellinger

Costellazioni familiari: una mia breve intervista a Bert Hellinger

bert-hellinger-costellazioni-familiariDomande e risposte, con Bert Hellinger, durante un suo seminario del 2013

Che cosa succede in Bert Hellinger, interiormente, quando sente che il nuovo lo conduce?

Semplicemente mi attivo, io so in questo caso cosa devo fare e questo è sufficiente.

Questo vuol dire che c’è fiducia, una totale fiducia?

Va oltre la fiducia, sono preso per mano, per così dire, e seguo. Seguo invece di agire, di mettermi io in azione…

Penso di comprendere la differenza. Non puoi fare altrimenti dunque?

Sì.

Ho tra i miei conoscenti dei costellatori, anche dei formatori. Durante il seminario di Bolzano, hai detto: “Cosa è rimasto delle costellazioni familiari così come le conosciamo? Niente!”. In quel momento ho provato una sorta di gioioso sollievo, che ho voluto condividere. La reazione, in qualche caso, è stata di dubbio o una sorta di paura, di senso di pericolo. Cos’ è questa paura, da cosa deriva?

Questa paura deriva dal fatto che le cose che nell’anima avevano un posto sicuro, ora non ce l’hanno più. Una sicurezza, a oggi, non esiste più. Ogni passo è diverso.

Seguendo il tuo lavoro dal 2000, mi è chiaro che c’è stato un percorso, un’evoluzione in una dimensione ampia, dal “fare” al “non fare”. Tu dici che non sei “spirituale”, tuttavia questo tuo “non fare” non è forse l’evidenza dello spirito?

Il “non fare” fa posto, spazio per un’altro fare, diverso.

In che senso? 

In quest’altro modo di fare cessa il Dio ego.

Questo vuol dire, per esempio, che io non ho merito ne demerito? 

Sì.

Hai detto, a Bolzano, nel seminario, delle cose forti sulla Chiesa, anzi sulle Chiese, in genere. Non temi per la tua vita?

Io poi mi ritiro, mi faccio da parte.

Una volta mi hai detto che Ghandi è stato ucciso perché era entrato in un’altra consapevolezza, oltre la buona coscienza. Diresti che poi lui si è troppo esposto, ha voluto strafare?

Perché giudichi? Io non giudico. Ciò che vedo è che tanti, troppi sono morti per la causa di Gandhi.

Una domanda di attualità. Si tratta del caso di due donatori di sperma, in Usa mi sembra, che hanno richiesto d’impugnare la facoltà di educare i figli. Hanno, a tuo avviso, il diritto di farlo?

Sì, hanno questo diritto.

 

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