Aborto e incontinenza genitale

Aborto e incontinenza genitale

Un aborto è solo un fatto femminile? Gli uomini e la loro incontinenza genitale, dove si collocano nell’equazione?

In qualità di donne, senza giustificarli, possiamo solo lamentarcene? Oppure possiamo prendere e condividere il meglio che l’intelligenza biologica (il discorso della vita) ci ha messo a disposizione?

Questo tweet è diventato virale:
“Se una donna fa sesso con 100 uomini a caso in un anno, può ancora portare solo una gravidanza a termine. Se un ragazzo fa sesso con 100 donne casuali in un anno, può produrre 100 gravidanze a termine. Quindi, perché parliamo solo della regolazione del corpo della donna? Stiamo cercando di regolare il corpo sbagliato?”.
Sembra che sappiamo con lucida centralità che gli uomini sono i principali responsabili delle gravidanze, ma è qualcosa che rimane inespresso.

Vero. L’uomo ha perso il controllo sessuale di se stesso e con questa irresponsabilità si è giocato l’autorevolezza agli occhi della donna. Fare il finto tonto rischia di trasformarlo in un tonto conclamato. Farsi rintontire dal testosterone è un obbligo animale. L’umano aspira a qualcosa di più.

Ed è anche vero che l’uomo – statistiche dell’ultim’ora – si accorge meno di avere un corpo. Fisiologicamente è programmato in modo diverso, la consapevolezza corporea non è il suo forte e ancor più occasionale, lo studio dell’anatomia.

Un’indagine recente dell’Associazione di Urologia evidenzia, che molti, tra gli uomini non sanno di avere una prostata. Sì, l’hanno sentito dire, magari. Di fatto, su 2500 maschi europei il 54% pensa che sia una ghiandola femminile. E non è uno scherzo.

La donna deve riassumersi il comando di tale consapevolezza corporea, che le è consona e insegnare all’uomo ad amare. Mi stancherò mai di farlo presente?

Le soluzioni di massa sono cieche. Ogni donna con l’uomo che ha al fianco, questa è la soluzione. Ogni donna, tornata al comando dell’amore, può essere al fianco dell’uomo non solo per generare ma per rigenerarlo, vero. Questo vuol dire cessare di compiacerlo a livello sessuale per paura di essere sostituita o di rimanere sola.

Questo vuol dire rinunciare a tutto il lavaggio del cervello al maschile sul sesso e l’amore. Poiché la donna – come dice il grande Barry Long – ha imparato a fare l’amore dall’uomo, che non sa farlo.
Ecco il pasticcio.
La maternità e il parto rappresentano nel programma corpo-mente della donna, gli eventi sessuali per eccellenza, dove l’ossitocina dispensa la sua più ampia amorevole pioggia.
Ciò rende la donna saggia nel campo dell’amore.
Quando non imita l’uomo e si sottomette ai suoi must pornografici.

I contraccettivi sono meglio di niente. Ci siamo tuttavia mai chiesti quanto realmente hanno funzionato?
Conosco solo uno che si è posto questa domanda in termini risvegliati – Barry Long:
“L’uomo non può essere felice a lungo – finché non abbia creato abbastanza amore da sostituire l’attaccamento egoistico ai giochi e agli intrattenimenti sessuali. Poiché il progresso della società è una sua abile invenzione per sfuggire a questa responsabilità, egli ha inventato metodi contraccettivi quasi infallibili (chimici: la pillola; chirurgici: la vasectomia) proprio per assicurarsi il piacere personale a spese dell’amore. L’altra faccia di questo, ce n’è sempre una quando si tratta di piacere egoistico, è l’inarrestabile prolificazione della popolazione mondiale. Il bisogno di controllare il tasso di natalità sul pianeta è sorto solo perché l’uomo ha perso il controllo sessuale di se stesso, liberando lo sperma fuori dalla vagina quando si masturba e eiaculandovi dentro come se fosse del tutto ovvio.”

Non è un’ovvietà cari uomini.
E anche care donne, cerebralmente orientate al maschile o solo ignoranti.
Non lo è.

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