l’oggi delle costellazioni familiari – interrogativi

l’oggi delle costellazioni familiari – interrogativi

Molto è cambiato in questi ultimi anni.
L’amore per il mezzo costellatorio, qui, è più che mai vivo.
Nel mio piccolo. All’ultimo posto.

E mi riferisco all’evoluzione delle rappresentazioni sistemiche, che non può più presumere, per es. qualcuno che vuole la sua costellazione e altri che partecipano solo come rappresentanti.
È, nell’oggi delle costellazioni familiari e sistemiche, giusto un acchiappapubblico.

In questa fiera dei diversi nomi-approccio, dei conduttori a ogni angolo, dei deliri formativi, resto ora raccolta, fino alla prossima proposta.

Bert Hellinger, per due volte, in modo chiaro, mi ha detto di non credere nella formazione. La prima volta mi ha specificato – vieni ai miei seminari (vieni a bottega), poi comincia e vedi… –
Un’altra mi ha anche detto – se vuoi la formazione, vai da mia moglie –

Siamo diventati formazione-dipendenti.
Ho amato quei seminari “detti speciali” – fuori dall’iter formativo – che fino alla fine ha tenuto da solo. Senza niente togliere a Sophie, che l’ha un po’ decongelato(si scherza) e è stata veicolo, per me, di più di un’intuizione.

Secondo voi è “etico” continuare a formare, a offrire la speranza e l’ambizione di una nuova professione – poiché questa è l’esca per la maggior parte dei partecipanti – e vedere costellatori spuntare a ogni angolo?

Per qualcosa, inoltre, che “la madre” stessa delle costellazioni – come amava definirsi Bert – riteneva non insegnabile?

Una volta mi ha detto: «la teoria è disponibile in tutti i miei libri. Per quanto riguarda un'”altra consapevolezza” – oltre la buona coscienza – non è passabile, è un dono, che non significa stare con le mani in mano – Cosa fai quando t’innamori?».

Cosa sta succedendo nel mondo delle costellazioni?
Quanto, prontuari e ricette che si congelano intorno a questo “mezzo” – non trovo parola più adatta per definirle – tradiscono la natura stessa del loro “imporsi”, ogni volta, nella freschezza di ciò che si rivela?

Quanto sono realmente trasmissibili, se non a scapito di un personale standardizzarsi, della messa in pratica di un “tecnicismo”, di un decalogo, ben lontano dalla loro natura in movimento, che le ha rese, nel tempo, autonome dal loro”fondatore”, dal facilitatore stesso?

Con queste domande – aperte – resto, ora, raccolta.
Fiduciosa nel mezzo, oltre le smanie personali.

Grazie della vostra attenzione

Vostra Nityama

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