Si fa presto

Si fa presto

Si fa presto a dire grazie.
Lo dice Emoto, lo dice Hoponopono, lo dice la legge di attrazione… lo si dice nelle costellazioni familiari…

Sempre di più le parole mostrano la loro forza informazionale, che in-forma.

Che cosa sento quando dico grazie? Ne stimo il prezzo? E non intendo quello di listino. Il grazie non basta senza la percezione allineata dell’apprezzamento. Posso infatti dire grazie senza sperimentare apprezzamento, semplicemente senza rifiutare e pur tuttavia senza percepirne il prezzo.

Ricevo qualcosa e dico grazie. Lo prendo davvero? Lo prendo in pieno? Se sì sperimento allora apprezzamento, la gioia di aprirmi alla gioia dell’altro, della vita, dell’atto creativo, dello scambio. Gioisco insieme.

Si fa presto a dire accetto. Lo dice Osho, lo dice Tolle…

Anche nell’accettazione – vocabolo assai usato nel mondo spirituale – accade qualcosa di simile. Accettare non basta. Accettare può esprimersi come il contrario del rifiuto. Che cosa sento quando c’è accettazione, quando l’accettazione è sentita? C’è un’aprirsi degli occhi, come se si aprissero per la prima volta e… vedo.

Dopo averli stropicciati ri-guardo e vedo, proprio quello, proprio così. In quel riguardo trovo il rispetto. E allora dell’accettazione sperimento la pienezza. Cos’è che la rende piena? Il rispetto.

Gratitudine e apprezzamento – Accettazione e rispetto allora vanno insieme, allineate con l’essere (dette).

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